La madre allor ne’ dolci cuori pianti
Profonda e pia di bell’amor semenza
402Per tutte l’opre ad alta fè guidanti;
E il genitor protegga la innocenza,
E la scorti, e la eserciti, e la inforzi
405Contr’ogni, non vitale, empia scïenza.
Caldo zelo ad estinguer non si sforzi
La nobil vigorìa de’ giovani anni,
408Ma pïamente il fidar troppo ammorzi,
Sì che delle inesperte anime i vanni
Luce, lontano dal vero Sol, cercando,
411Non si perdan nel vuoto e negl’inganni.
A due falli i parenti omai dian bando:
Uno è il vano agognar che tutto a’ figli
414Nell’odïerna età paja esecrando.
I sempre spaventosi, irti consigli
Ispiran diffidenza, e ciechi allora
417Vieppiù s’avventan quelli entro a’ perigli.
E l’altro fallo è più funesto ancora:
Quello di chi, spregiando i tempi andati,
420Del novo senno tutti i vanti adora,