Pagina:Poesie inedite di Silvio Pellico I.djvu/148

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Quella donna, onde il bel, nobile viso
     Polvere è da molt’anni, e l’alma in Dio,
     Non disamai, benchè da lei diviso,
     84E onorerolla tutto il viver mio:
     Ma nuovi poscia affetti han me conquiso,
     E quel primiero ardor s’intiepidìo:
     Quel ch’era in me un incendio, è una favilla
     88Che come lampa ad un sepolcro brilla.

Senza obblïar la già cotanto amata,
     Altra ammirai ch’or dipartita è anch’essa;
     E in me virtù credendo io sublimata
     92Per averla a sì bello angiol commessa,
     L’anima mia da orgoglio inebbrïata
     Vana si fea di lungo ben promessa:
     Giorni d’alto dolor mi mosser guerra,
     96E a lei pur venni tolto, ed è sotterra!

Sete d’amor, sete di studi, e sete
     D’innalzar sopra il volgo il nome mio,
     Gran tempo mi rapìan sonno e quiete,
     100Nè scerno se ammendato oggi son io:
     Tu che del cor le làtebre secrete
     Solo ravvisi e mondar puoi, gran Dio,
     Pietà di me che tanto sempre amai,
     104E sino a te l’amor non sollevai!