Pagina:Poesie inedite di Silvio Pellico I.djvu/153

Da Wikisource.

( 151 )

Vidi un’età delle sue forze altera,
     E sfavillava questa in Campidoglio;
     Scherniva i preceduti
     Secoli, che dall’uom sommi fur detti.
     35Tutto cedeva all’aquila guerriera
     Che ad ogni eccelsa meta ergea l’orgoglio.
     Sul Tebro convenìan co’ lor tributi
     Della terra i più splendidi intelletti,
     Ogni altro core umano
     40Dovea spezzarsi o diventar Romano.

                             ................

Latina voce in tutte aure s’udìa:
     « Noi siam chiamati a spegner l’ignoranza
     Che dagli antichi tempi
     Le varie schiatte de’ parlanti regge;
     45Noi soli alzar possiam tal monarchia
     Che abbracci il mondo e il forzi a fratellanza,
     Che per ogni contrada atterri gli empi,
     Che in loco di furor ponga la legge;
     Filosofia fanciulla
     50Vagì sinor, noi la traggiam di culla ».