Pagina:Poesie inedite di Silvio Pellico I.djvu/200

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     L’estera invidia, quando
Nostre glorie natìe vien visitando,
Gli odii scorge, ed applaude alla maligna
Fraterna gara, promettendo aiuti;
E poi quando abbattuti
66Siam da discordia, ci disprezza e ghigna.

     Non c’illudiam fra sogni,
Onde lo spirto desto indi vergogni:
Ma ai circondanti popoli mostriamo,
Che in tutte fasi di grandezze umane
Grandezza in noi rimane,
72Dacchè al vero ed al bel sempre aspiriamo.

     Al vero e al bello sempre
Aspiri chi sortiva itale tempre!
Splendidissima a noi traccia segnaro
Que’ glorïosi, onde la sacra polve
Tutte le glebe involve
78Di questo suolo, al cielo e a noi sì caro!

     Penisola gentile,
Che sovra il mondo pria la signorile
Spada gran tempo trionfando alzasti,
E sebben misto a lutti inevitati,
Sui barbari domati
84Ampio tesor di civiltà versasti!