Pagina:Poesie inedite di Silvio Pellico I.djvu/237

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Ogni nobile petto ebbe un amico,
     O più d’un n’ebbe, e alcun ne serba ancora,
     E se perseguitato anco e mendico
     36Visse fra indegni e fra più indegni mora,
     Ei si rammenta qualche amato antico,
     E alle umane virtù crede e le onora,
     E, morendo, ci consolasi al pensiero
     40Che in cielo ei rivedrà quel cor sincero.
Ogni nobile petto ha reverenza
     Di giuste leggi, ed egualmente abborre
     La non volgare e la volgar licenza,
     44Che dritto vanta, e ad ingiustizia corre:
     Ei sa, che se perfetta sapïenza
     Giammai non puossi a leggi umane imporre,
     Pur son tal ordin, senza cui la terra
     48Sarìa di tigri sanguinosa guerra.
Ogni nobile petto ama, ed è amato:
     Ogni nobile petto il giusto vede:
     Ogni nobile petto un deturpato
     52Culto deplora, e al vero culto crede;
     Dai lumi della grazia irradïato
     Ragiona, e a sua ragìon guida è la fede;
     Sprezza le vanità, ma gli nomini ama,
     56E a sublime sentier seco li chiama.