Pagina:Poesie inedite di Silvio Pellico I.djvu/288

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A te, Religïon, credo che il dici,
     Ma se tacessi, anco ragione il grida:
     33Anzi al Giusto si curvin le cervici!

Io così sento, e quindi appien m’affida
     Ogni defunto sugli altari alzato,
     36Bench’altri al volgo me pareggi, e rida.

E m’affida ogni tumulo illustrato
     Da indubitati segni, in cui ravviso
     39Ch’ivi hann’ossa di martir riposato.

Chè, se storia pur manca onde provviso
     Venga al desìo dei posteri, a me basta
     42Nome d’ignoto assunto in paradiso.

Il caro nome tuo solo sovrasta
     Evidente alla terra, o Filomena,
     45Ma indarno inclito onor ti si contrasta.

Parla il tuo avello, e d’alta grazia è piena
     L’ampolla di quel sangue che spargesti
     48Per Gesù, in chi sa qual crudele arena!

Sensi di fè, d’amor si son ridesti
     In color cui tue spoglie e il venerando
     51Tuo dolce impero il Cielo ha manifesti.