Pagina:Poesie inedite di Silvio Pellico II.djvu/193

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Che ponean fede in esso, ed olocausto
Con lui fean degli averi e della vita.
     1520Godea l’animo a tutti i generosi
In vederlo onorar gli alti consigli
Del canuto Giovanni. Eran Tommaso
E di Dogliani il sir qual figlio e padre,
E il portentoso vecchio corregnando
1525Söavemente sulle suddit’alme
Più e più le affidava. Alcune volte
Lievi nascean principii di discordia
Nelle diverse ghibelline schiere,
Perocchè a’ Saluzzesi andavan misti
1530Sotto il vessillo di Tommaso e Insùbri
E assoldati Germani. Alla parola
Dell’antico Giovanni i dissidenti
Animi s’acquetavano, e sebbene
Cagion di lagno non restasse agli altri,
1535Pur gioìa il Saluzzese, ognor veggendo
Che anteposto a lui mai nell’intelletto
De’sommi duci lo stranier non era.
     L’opposto caso tuttodì avvenìa
Nella parte de’ guelfi. Il rio Manfredo
1540Dell’odio de’ nativi esacerbossi
Più feramente ciascun giorno; e volle
Col terror contenerli: indi suprema