D’amor linguaggio e d’intima blandizie
Costringente a fiducia! Oh maga stirpe 305Che da pantani eleva case e templi,
Ed eserciti crea, manda, alimenta,
E miete palme, e serto a serto aggiunge!
Qui respirar vogl’io; qui mi vo scerre
Gentil compagna, e padre esser di prole 310Cui toccar possa virtù chiara e gloria.
Brontolava Gilner, ma ― Taci! taci!
Gridò con più vigor l’acceso sire;
Veneto voglio farmi, allo stendardo
Sacrar della repubblica il mio brando, 315Mescer di prode Saluzzese il nome
Ad immortali Adriaci nomi. In guerra
Sta Vinegia co’ Dàlmati: sottratte
Al cenno suo di Zara son le torri,
Per impulso degli Ungheri; ma il forte 320Leon non perde sue conquiste mai.
Ciò meditava il cavaliero, e intanto
Fama gli arriva di severe, atroci
Opre de’ reggitori. E Zara ed altre
Città soggette fremono di leggi 325E di capricci d’avidi mercanti
Fattisi quasi prenci. Entro la stessa
Celebrata laguna, appo quel vampo