Ma seco la vertigine
del ciel rapisce a tondo
carri e cavalli, e scendono
precipitando al fondo, 105ove del bello oblivion si sta.
Quanto, in sí gran pericolo,
alma è colei ben nata,
che spande l’ali impavida
e in cocchio aureo librata 110le tracce degli dèi seguendo va!
Nuovo vigor può traere
dal contemplato vero
e l’affannoso compiere
volubile sentiero, 115lietissima tornando ond’ella uscÌ.
Ma del corsier per vizio,
o dell’incauto auriga,
dansi di cozzo e frangonsi
l’ali all’aerea biga 120e all’alma che di loro insuperbÌ.
Come, spirando il fulmine
dal petto arso e dal crine,
piombò Fetonte, e n’ebbero
le ninfe eridanine 125spavento nelle grotte umide e duol;
cosÌ dall’alto cadono
l’alme, e dolenti vanno
d’oscuro umano carcere
a tollerar l’affanno 130sull’ampia faccia del dedaleo suol.
Ma varia legge all’anime
brulle dell’auree piume
in bronzo con man ferrea,
non evitabil nume, 135volle Adrastea severa alto segnar.