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Tu per le vie de’ limpidi
30umor forza derivi;
ne’ ben costrutti muscoli
tu la beltade avvivi;
beltade, il cui baleno
e terra e ciel discardina,
35ma al tuo sparir vien meno.
Caldo di te, l’uom povero
si eguaglia all’uom ch’ è in trono;
te, per cui dolce è il vivere,
spontaneo del ciel dono,
40cui non la forza afferra
né vince l’or, che vincere
tutto si vanta in terra.
Invan con liete immagini
d’arte o natura incanto
45cerca inoltrarsi e scendere
all’egro in cor; che quanto
a’ sensi il piacer mesce,
del tuo sapor se è vedovo,
non tempra il duol, ma il cresce.
50Ben, se tu appari, all’anima
torna con l’ali aperte
gaudio e i desir che orgogliano
sul vinto rischio; inerte
noia, lamento rio
55tace, e l’idea terribile
del sempiterno oblio.
Da te sottratta all’Èrebo
languente verginella
sorse, e nel suo rinascere
60tutta sembrò piú bella
natura a lei festante:
ella splendè piú amabile
al ritardato amante.