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Pagina:Poeti minori del Settecento I.djvu/314

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Ma vieni; e ’l vivo senso
pel bello e il vasto spirito,
e ’l retto core immenso
60di lui che l’ital move

orbe, ministro a Giove,
ne pingi con le nobili
forme ond’è sperto fabbro
quell’attico tuo labbro.
65Certo avverrá frattanto

che liberal ci spremano
dalle pupille il pianto
e grato amore e speme;
ma, te onorando insieme,
70o narrator mirabile

di quanto ei fé’, decoro
ti doneremo alloro.

Poi, com’è pio costume,
tenendo in man la patera,
75Febo presente nume

pregherem che te guidi
con fausto raggio ai lidi,
ove pel ben t’affrettano
de’ figli e de’ nepoti
80di tanti padri i voti.

E tu, dell’ampia in seno
Milan, tra ’l ricco strepito,
che lei d’Ausonia a pieno
sembra annunziar signora,
85forse dirai talora:

— Nel suol sacro al Bell’arbore
fra libertade e amici
ore viss’io felici.