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ii - inni e odi | 75 |
dèsti l’interno e giudice
80di quanto è piú venusto,
dono del ciel non facile,
tatto de l’alma, il gusto,
che di natura e d’arte
sfiora le grazie sparte.
85Mentr’io cogli occhi in lacrime
mediterò solingo
de la futura Italia
l’orror, che adombro e fingo
nel pietoso lamento
90de l’idumeo concento.