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Pagina:Poeti minori del Settecento II.djvu/103

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t

25— Ama ed un bene invano

disiato sovente abbi in costei:
ma, se piacer sorride,
non obliar che de la patria sei;
e, mentre etá non ferma

30tranquilli ozi consente,

seguimi su le carte
e di senno immortale orna la mente.

Ne’ fidi lari intanto

costei la prole a somigliarti avvezzi,
35e le domestici! ’arti,

onor d’ingegno femminile, apprezzi.

Giá gareggiai per esse

entro a le frigie soglie;

lá, vincitrice e dea, non ebbi a vile
40d’una mortai le spoglie. —

Disse: Ragione al fianco
erale, e di videa raggio improvviso,
che ai fortunati amanti
di viva fiamma ripercosse il viso:
45mentre, al pregar celeste,

fuor del centro agitato,
mosse un propizio suono
r incognit’ urna de l’immobil fato.