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Pagina:Poeti minori del Settecento II.djvu/303

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XXIV

ERGENDOSI UN BUSTO AL MARCHESE VALOTTI
GOVERNATORE DI GARFAGNANA.

Ben mille volte ai numi

quella gente è diletta al di cui freno

veglia provvida man del giusto amica.

Ivi puri costumi
5splendon soavi a sicurezza in seno,

come a’ bei di de l’innocenza antica:

ivi a l’util fatica

del solerte cultore il suol tien fede:

se fra i mortali ha sede,
10se non è un sogno de l’umano ingegno,

ivi felicitá soltanto ha il regno.

Geman, nati al servaggio,
e bacin la dispotica catena
l’Ellesponto e l’Eusin, l’Eufrate e il Gange.

15Di servitú l’oltraggio

fugge il culto europeo: legge lo affrena,
non timor di barbarica falange:
quindi s’adira ed ange
per l’infelice Pensilvan, costretto

20d’opporre ai rischi il petto

o di soffrir sua libertade inulta,
e ai duri figli d’Albione insulta.