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L’ab. Pedroni curò una copiosa scelta, distribuita in quattro libri (Milano, De Stefanis, 1812), che fu riprodotta nella Biblioteca del Silvestri, 1822, sotto il titolo Poesie scelte del cav. Luigi Cerreta modonese (è il 2° voi. delle Opere \ il i*> contiene le Prose).

Nel 1813 il Rosini, di su gli autografi, curò un’altra edizione a Pisa. Poi, nel 1850, A. Peretti e A. Cappelli diedero una scelta in Poesie d’autori modonesi, del qual volume io ho avuto sott’ occhi una ristampa, dal titolo Parnaso modenese, fatta nel 1860.

Infine il Carducci in Lirici del secolo XVIII (Firenze, G. Barbèra, 1871) diede, pp. 91-207, una ricca scelta delle poesie del C, dividendole in tre libri. A questa io mi sono in gran parte attenuto, pure riprendendo dalle vecchie edizz. alcune cose che mi son parse curiose, come p. es. la novella: Bice e Leandro, preludio alle Novelle romantiche che imperversarono pochi anni piú tardi.

Senza rifare un’arbitraria ripartizione delle poesie in libri, ho però creduto di raggrupparle cosi: i-ix una scelta di canzonette savioliane, la cui stretta e immediata derivazione dagli Amori è evidentissima, e tre sonetti d’argomento amoroso; poi dalla x alla XVI le migliori o le meno cattive cose d’occasione, per nascite, morti, battesimi, monacazioni, ecc.; e infine dalla xvii alla xxvii le poesie di intonazione e d’intendimenti pariniani, se è lecito esprimermi cosi un po’ sommariamente, lasciando ultima la sola novella riferita fra le molte che corsero negli ultimi anni del ’700 e nei primi dell’8oo manoscritte e stampate, quasi tutte senza interesse, perché son quasi sempre sconce imitazioni delle Novelle galanti del Casti.

Dal Carducci riferisco anche queste noticine:

X, I fasti d’Imeneo, v. 70 sgg., p. 242: «Quest’ode fu riadattata a somigliante occasione dal poeta piú provetto con alcuni mutamenti. Accettati quelli dí stile, ne abbiamo lasciati altri di circostanza meno felici. Nella seconda lezione la str. Sa dice:

Tu, se pur non t’è a sdegno
suon di cantor canuto,
Dio che fra i saggi hai regno,
de’ versi miei tributo
tu sempre avrai da me.

e l’ultima:

Di novi germi aspetta
esser per te felice,
stirpe ai numi diletta,
che da regal radice
onor d’Italia usci.