Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
25Pur fosse ciò (non l’abbiano
i saldi fati a sdegno),
tu mi saresti Italia,
tu gloria a me, tu regno.
Ma qual terror colpevole
30ad agghiacciar mi sforza?
ahi gelosia, che esercita
in me l’antica forza!
Chiudean l’acrisia Danae
torri di doppio acciaro:
35Giove la vide, ed aureo
colmolle il seno avaro.
Te ne’ teatri e libera
potrò sperar sicura,
se a tanto un di non valsero,
40- lasso! le ferree mura?
Oh, ai tempi almi di Tazio
beata etá latina!
oh, in pregio allor, difficile
rusticitá sabina!
45Essa, che i tempi aborrono,
da te però non chieggo:
tu mal prometterestila,
la manterresti peggio.
Leggi io darò piú facili;
50queste a serbar consenti:
odile, e non le portino
seco per l’aria i venti.
Rendi i saluti: il vogliono
giustizia e cortesia;
55ma il tuo saluto augurio
felice altrui non sia.