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VII

PER SAN GIROLAMO MIANI.

Di fenicio gigante
re domator, sei forte:
ma chi di Giuda in te fissò lo scettro?
forse il braccio o la sorte?
5Da te distolga il tuo signor la mano,

misero; e ti confidi
in Israello numerato invano.

D’un ’orgogliosa brama
frutto è mortai flagello,
10che per tre di sterminator percuote.

Infelice Israello!

Ma piú infelice Italia, allor che scese
e, di tre piaghe armato,
l’angiol costei nel sonno suo sorprese.

15A domestica segno

ed a straniera spada,

gemer s’intese lacerata, e sangue

corse ogni sua contrada:

sugl’infetti cadaveri de* vinti,
20mortali aure spirando,

sovente i vincitor caddero estinti.

Lunga fame, ad orrenda
necessitá congiunta,
del ricco ai pieni invidiati alberghi
25volgea pallida e smunta