Pagina:Poggio Bracciolini - Facezie, Carabba, 1912.djvu/115

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facezie 103

CLIII

Di un montanaro che voleva sposare una fanciulla.


Un montanaro di Pergola voleva sposare una giovane figliuola di un vicino; e quando la vide, essendogli parsa troppo fanciulla e ancor tenera, il padre di questa, che era uomo sciocco, gli disse: “Ella è più matura di quello che credi; ha già avuto tre figli dal chierico del nostro curato.”


CLIV

Di un prete che chiese la decima ad una giovane.


A bruges, che è una gran città d’Occidente, una giovane molto inesperta confessava un giorno i suoi peccati al prete della sua parrocchia. E questi, fra le altre cose, le chiese ancora se avesse sempre pagate le decime al piovano, e la persuase che queste si dovevano dare anche nella parte cui ha diritto il marito; e la giovane, per non aver da essere debitrice di nulla ad alcuno, lo contentò immantinente. Tornò essa a casa più tardi del solito, e al marito, che glie ne chiese la ragione, disse senza alcun timore ciò che era avvenuto. Il marito finse di non darsene per inteso e dopo quattro giorni invitò a pranzo il prete, insieme con molti amici perchè la cosa fosse meglio conosciuta; e quando furono a tavola, narrò la storia, e rivolto al prete: “Poichè, gli disse, voi dovete avere le decime su tutte le cose di mia moglie, abbiatevi dunque anche queste,” e così dicendo, pose sotto la faccia del prete, che non si moveva, un vaso pieno di sterco e di urina della moglie, e lo costrinse a mangiare.