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delle parti, ognuno dei quali difendeva il diritto del suo cliente. Uno di questi, che era prete, citò in appoggio della sua difesa la Clementina e la Novella, riportando certi passi di quelle. Allora, uno de’ più vecchi dei giudici, al quale quei nomi erano sconosciuti e che poca aveva della sapienza di Salomone, si volse con viso severo verso l’avvocato: “Come diavolo, disseFonte/commento: ed. 1884 non arrossisci di nominare in presenza di uomini come noi, donne impudiche e meretrici, e di portarci le loro parole come massime di legge?” Credeva quello sciocco che Clementina e Novella non fossero leggi, ma bensì nomi di donne, che l’avvocato come concubine avesse in casa.


CXCVIII

Rimedio per evitare il freddo.


Io una volta chiesi come poteasi di notte evitare il freddo nel letto: “In quel modo, disse uno che era presente, che usava un amico mio quando era agli studi. Imperocchè, essendo egli solito di sgombrarsi il ventre dopo cena, quando da questo uso si asteneva, asseriva che la materia ch’egli tratteneva gli riscaldava il corpo.” Rimedio questo, contro il freddo, che non è più usato.


CXCIX

Di un predicatore.


Uno che predicava al popolo nella festa di San Cristoforo faceva con molta eloquenza il panegirico del Santo, ripetendo spesso questa interrogazione: “E chi mai ebbe l’onore di portare il Salvatore?” e con molta noia continuava a chiedere: “Chi mai ebbe una consimile grazia?” Uno degli astanti, uomo allegro, stanco del lungo interrogare: “L’asino, rispose, che portò insieme il figlio e la madre.”