Pagina:Poliziano - Le Selve, 1902.djvu/117

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di angelo poliziano 101

Delle Nereidi il coro ingenuo scherza:
La compagna una invita, e dolcemente
Tenta nel nuoto superarla; un’altra105
L’imbrigliato Delfin regge; un leone
Questa cavalca, quella da selvaggio
Montone è tratta; a un fetido giovenco
Sta in groppa un’altra; premono talune
Marini mostri, che l’oceano in copia110
Sotto agli scogli sterminato lava,
Cetacei spaventevoli, balene,
Pistrici e fisitèri che (se al vero
Fede si deve) al ciel soffiano l’acqua.
Dai Triton semiféri altre Nereidi115
Sul dorso amico traggonsi, e la coda
Bipartita nel suo giro le avvinghia;
Ed or col suono di marine conche
Essi placano i flutti, ora la faccia
Volgendo colgon saporiti baci.120




Ludunt Nereidum simplex chorus: illa sororem65
Provocat et blando certat superare natatu;
Haec junctum delphina regit; premit illa leonem;
Trux vehit hanc aries; olido sedet illa juvenco;
Insultant aliae monstris quae plurima vastus
Subluit Oceanns scopulis, horrentia cete,70
Ballaenam pistrimque et physetera marinos
(Siqua fides vero est) efflantem ad sidera fluctus;
Quasdam et semiferi dorso Tritones amico
Excipiunt bifidaeque ligant curvamine caudae,
Et nunc tortilibus permulcent aequora conchis,75
Dulcia nunc flexis cervicibus oscula captant.