Pagina:Poliziano - Le Selve, 1902.djvu/74

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58 le selve

Alle fatiche? Non sí tosto il primo
Alitare de’ zefiri odorosi
Alla montagna il grave gel distempra,
Soavemente ridono le stelle260
Vaghe nel ciel rasserenato; dolce-
mente la luna via pel terso azzurro
Sprona i tardi giovenchi, e piùFonte/commento: norm. di quella
Del celeste fratel sua traccia splende;
E dall’alato pegaseo condotta,265
Le chiome ognor di nettare stillanti
Spreme la moglie di Titone, e tutte
Di fecondanti umori empie le glebe.
Splendida in vista, nuovi germi esprime
Del grembo fuor la genitrice terra,270
E la sua fronte d’ogni gemma adorna:
D’idalio sangue la pudica rosa4
Il sen tinge e d’un unico colore
Non s’appaga la bruna violetta,




Ocia succedant? Jam primum obsessa pruinis
Cum juga floriferi regelaverit aura favoni,
Suave serenato rident vaga sidera coelo;175
Suave ciet tardos per sudum luna juvencos;
Ipsa quoque aetherii melius nitet orbita fratris;
Terque quaterque manu madidantes nectare crines
Exprimit, et glebas foecundis roribus implet
Vecta medusaeo titonia praepete conjux.180
Alma novum tellus vultu nitidissima germen
Fundit, et omnigenis ornat sua tempora gemmis:
Idalio pudibunda sinus rosa sanguine tingit;
Nigraque non uno viola est contenta colore,