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64 | le selve |
Balza il rovo a brucar questa si trae,
Quella nov’erba in campi solatii;
O sen vanno a libar le fresche e dolci
Acque delle correnti, onde la loro
Bevanda abbiansi i piccoli reclusi,370
E dalle mamme turgide in gran copia
Fluisca il latte. Attendono i poppanti
Capretti, attendon gli scherzosi agnelli,
E chiamano con teneri belati
Le cornigere madri. Al suol sdraiata,375
Colmi gli uberi, allatta la sua pingue
Figliolanza la scrofa, ed i succianti
Col suo grugnito affettuoso adesca,
E si convolve nell’immondo brago;
Coll’incallito muso or le radici380
Avidissimamente e i bulbi scava,
Or di morbida polta si satolla.
Con suo grave muggir trista la vacca
Illa recens campo gramen decerpit aprico,
Aut dulceis gelido delibant amne liquores;
Ut sua conclusis ne desint pocula natis,245
Utque fluat plenis dives mulsura papillis.
Subrumi expectant hoedique agnique petulci,
Cornigerasque vocant tremulo clamore parenteis.
Bruta gregem plenum densis alit uberibus sus
Exporrecta solo, et grunnitu alectat amico250
Fellantes, turpique luto se immunda volutat;
Radices eadem calloso avidissima rostro
Eruit et bulbum, aut madida se pulte saginat.