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di angelo poliziano | 67 |
Vela il florido collo e sparsa ondeggia
Sovra l’omero destro; e cosìFonte/commento: norm., fiero,
Agilissimamente le sottili
Gambe piegando, via si lancia in corsa,
Forte annitrendo: la tornita e breve425
Ugna leva rumor simile a vasto
Di coribanti cembali fracasso.
Del guardïan de’ greggi alme dovizie!
Oh quanta e qual tranquillità serena
Al felice sorride! Oh, come in tutto430
Il suo cor la letizia, in tutta l’alma
Le dolcezze veraci essa alimenta!
Inconsapevol ei d’odio e di frodi,
Non dell’inane ambizïone schiavo,
Nelle speranze sue franco innocente435
Ed assai ricco del nativo stato
E dei tesori che gli dà la terra,
Vive a se stesso, nella solitudine,
Velant colla jubae ac destra cervice vagantur;
Tum tereti substricta genu mollissima flectit
Crura ferox, celsum ingrediens, fremituque superbit;280
Grande sonat tornata cavo brevis ungula cornu,
Ingenti referens corybantia cymbala pulsu.
O dulces pastoris opes! quanta beatum
Quam tenet hunc tranquilla quies! ut pectore toto
Laetitiam totaque fovet bona gaudia mente!285
Nempe odii fraudumque expers, exemptus inani
Ambitione vacansque metu, spe liber et insons,
Nativo cultu et gaza praedives agresti,
Ipse sibi vivit nullo sub teste, suoque