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206 il milione

e vanno in questo golfo, dal mese d’aprile insino a mezzo maggio, in un luogo che si chiama Bathalar (Bettelar). E vanno nel mare sessanta miglia, e quivi gettano loro áncora, ed entrano in barche piccole, e pescano com’io vi dirò. E sono molti mercatanti, e fanno compagnia insieme, e alluogano molti uomeni1 per questi due mesí che dura la pescagione. E i mercatanti donano al re delle dieci parte l’una di ciò che pigliano. E ancora ne donano a coloro che incantano i pesci, che non faccino male agli uomeni che vanno sotto acqua per trovare le perle: a costoro donano delle venti parti l’una; e questi sono «abrinamani» («abraiaman»), incantatori. E questo incantesimo non vale se none il die, sí che di notte nessuno non pesca; e costoro ancora incantano ogni bestia e uccello.2 Quando questi uomeni allogati vanno sott’acqua, due passi o quattro o sei infino in dodici, egli vi stanno tanto quantunque egliono possono; e pigliano cotali pesci, che noi chiamiamo «aringhe», e in queste aringhe si pigliano le perle grosse e minute d’ogni fatta. E sappiate che le perle che si truovano in questo mare si spandono per tutto il mondo, e questo re n’ha grande tesoro. Or v’ho detto come si truovano le perle; e da mezzo maggio innanzi non ve se ne truova piue. Ben è vero che, di lungi di qui trecento miglia, e’ se ne truova di settembre3 infino a ottobre. E si vi dico che tutta la provincia di Mabar non fa loro bisogno sarto, perochè vanno tutti ignudi d’ogni tempo; peroch’egli hanno d’ogni tempo il tempo temperato, cioè nè freddo nè caldo. Però vanno ignudi, salvo che cuoprono la loro natura con un poco di panno. E cosí vae il re come gli altri, salvo che porta altre cose, come io vi dirò: e’ porta alla natura piú bello panno che gli altri,4 e a collo un collaretto tutto pieno di pietre preziose, sí che quella gorgiera vale bene due gran tesori. Ancora

  1. Berl. * zoè che li dá tanto al mese, zoè d’april infina la metá de mazo, over tanto quanto dura quelle pescaxon.
  2. Pad. Berl. Queli che deno prender le ostreghe entrano in l’acqua ben quatro pasi e zinque, infina dodexe, e lá stano quanto i puoi; e, quando i sono vegnudi al fondo, eli trova quelle ostreghe, e in le carne de quelle ostreghe se truova le perle; sí che a questo modo se pescano le perle in tanta quantitá che l’è senza numero.
  3. Berl. fina a mezo otubrio.
  4. Pad. Berl. e a al collo uno frixo pieno de piere preziose, zoè safili, rubini e smeraldi e altre care piere, che vale uno gran tesoro.