Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, I.djvu/199

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DEL MILIONE CT.V come ciascuno può aver agio (li verificarlo per l’esemplare fedele, che ìic diamo, unitamente alle tavole. VII. Da molti indizi si riconosce il Portulano lavoro d’un Genovese. Non è presumibile, che un Vmiziano, un Catalano emuli dei Liguri, si dessero la cura di dipingere sopra le Canarie la bandiera Genovese , per ricordare che essi ne furono gli scuopritori, dopo il risorgimento d Europa . Si riconosce lavoro genovese dal leggersi Cavo di Non a cagion d’esempio, e non Cabo di No?i, come scritto avrebbelo un Viniziano , o Capo di Non come un Pisano. LTna delle isole delle Canarie nella carta ha il nome d Isola de Vegi Mar in, che cosi in genovese si scrive vecchi filarini , generazione d’anfibi , che cosi noi Italiani appelliamo . Fi nalmente un Genovese soltanto poteva aver tante positive notizie del Caspio , dell’ Affrica fino a Benin , per le ragioni che ne addurremo. Disingoiar pregio del Portulano è il dimostrare qual fosse l’estensione delle navigazioni dei Genovesi, e delle loro cognizioni geografiche verso la metà del Secolo xiv. poiché le prime si riconoscono per le costiere esattamente delineate, le altre per quelle che lo sono in modo informe o poco esatto, il Portulano è membranaceo, nitidissimo, in foglio massimo, ed ogni carta comprende ambe le pagine di detto foglio. Pochi monumenti ci rimangono del pregio di questo geografico lavoro (i). Otto sono le tavole che il Portulano contiene, che raffigurano mari e costiere nel modo che segue . Tavola. I. Periplo del Mar Maggiore o Mar Nero, e degli adiacenti (i) Alcuni (lei più famosi monumenti geografici ricordati dagli eruditi rammenterò. L’autore degl’ Annali Colmuriensi all’anno 126"). dice aver disegnato un mappamondo sopra (lodici pergamene . Una carta dei tempi di S. Luigi cita le Beuf ma come imperfettissima ( Graber. Annal. di Geograf. e di Stat. Gen. i8o3. t. 11. p. 201.) Nove tavole Geografiche di Pietro Visconti Genovese si conservano nella Palatina di Vienna, e sono del i3t8. ( Tirab. t.vi. lib. I. cap. vi.) Il Planisfero di Alarin Sanuto pubblicato dal Bongarsio nella collezione intitolata Gesta Dei per Francos, preziosissimo perchè tratto da quello d’ Ehn Alvardi ( V. Stor. Milion. p. xxvm. not. 1. ) e che c’ istruisce del sapere geografico degli Arabi , e di cui torneremo a ragionare. Si menò gran rumore del Mappamondo dei fratelli Pizzigani dell’anno 1367. che conservasi nella Parmense,con altre tavole del Bedrasio.il dotto Valkcnaer nelle sue annotazioni al Pinkerton, rammenta una tavola della Parigina del Ms. 68iG. ( ho ha la data del i34£>. altra d’ un Casigliano da esso posseduta del i384- finalmente celebri sono le carte di Andrea Bianco del i436. ( Zurl. 1. c. p. 331. ) e di Grazioso Benincasa del 1471 • e spg- ( ibid. p. 35i. ). E la parte della tavola del Benincasa e dei Pizzigani, che interessano le nostre indagini, pubblicò avventurosamente il Buache in opera clic ci occorrerà rammentare .