Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, I.djvu/216

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Perciò quando Giglianes passò il Capo Buiador, fu tenuta in conto la sua impresa d'una delle fatiche d’Èrcole ( Barros l. c. p. io. ) (17). XXII. Che se oscure sono rimaste le memorie di questi insignissimi scoprimenti dei Genovesi, è da recarne l'occasione al prudente contegno delle genti di quella età , le quali erano ben caute di non divulgare con intemperanti vantamenti, ciò che poteva nuocere ai loro traffici, e recare altri popoli a dividerli cou loro : che se i Genovesi si ristettero, se non proseguirono il corso delle scoperte , ad ammaestramento delle nazioni, è da accagionarne le vicende dolorose, che percossero Genova nel secolo xiv. Gli astj cittadineschi, la cupidità de’potenti d’usurparsi l’autorità nella patria , suscitarono guerre intestine crudeli , lacerarono fino alle viscere la. misera repubblica . E da accagionarne inoltre la sua smodata ambizione, che voleva spenti i suoi rivali i Vi- niziani, i Catalani, i quali infine collegati , tanto nella funesta giornata della Linghiera fiaccarono la sua marittima potenza , e tanto la costanza degli animosi Liguri, che alienarono la libertà. Conchiuderemo che la relazione degli scoprimenti aifrieani, che leggesi nella Storia Generale dei Viaggi, che è la face dei mezzanamente eruditi, merita la stessa fede della notizia del Vasari , che innanzi Cimabue era estinta la pittura in Italia; e l’altra recondita erudizione, che divulgò il Voltaire, che i Greci fuggiti da Costantinopoli, venuta la città in potere degli Ottomanni,fecero rifiorire le lettere in Firenze, come io pure lo affermai, neiretà in cui quanto meno si sà, tanto più si presume. (17) In quei corsi di nave, non giunsero i navilj dell'Infante al Capo Bojatore, 0 Giratore, oltre il Capo di Non cento ottanta miglia: le correnti ivi, le mutazioni della costa, il dover navigare con altro rombo di vento, erano ai naviganti di spavento, nè più inoltrarsi si attentavano. ( Barros p. 5. J.