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20. della grande provincia di persia e de' tre magi1.

Persia si è una provincia grande e nobile certamente, ma al presente 1 hanno guasta i Tarteri (1). In Persia è la città eh’ è chiamata Sabba2, della quale si partirono li tre re, che andarono ad adorare Cristo, quando nacque. In quella città sono seppelliti gli tre Magi in una bella sepoltura, e solivi ancora tutti intieri (2), e co capegli. L’uno ebbe nome Baltasar, l'altro Melchior, e l'altro Guaspar. Messer Marco domandò più volte in quella città di questi tre re; ninno gliene seppe dire nulla, se non eli’erano tre re seppelliti anticamente. E andando tre giornate, trovarono un castello chiamato Calasaca (3), cioè a dire, in francesco3, castello degli oratori4 del fuoco. E' ben vero che quegli di quello castello adorano il fuoco, ed io vi dirò perchè. Gli uomini di quello castello dicono che anticamente tre re di quella contrada andarono ad adorare un profeta, lo quale era nato, e ¡»orlarono tre offerte; oro per sapere s’era signore terreno, incenso per sapere s era Iddio, mirra per sapere s’era eternale. E quando furono ove Iddio era nato, lo minore andò in prima a vederlo, e parvegli di sua forma, e di suo tempo,e poscia il mezzano, e poscia il maggiore, e a ciascuno parve per se di sua forma e di suo tempo e di sua etade : e riportando ciascuno quello che avea veduto molto si maravigliarono, e pensarono di andare tutti insieme. Andando insieme, a tutti parve quello ch’era, cioè, fanciullo di tredici giorni. Allora offersono 1 oro, e lo incenso, e la mirra; e il fanciullo prese tutto; e lo fanciullo donò agli tre


(1) “In quadam miteni ipsius regione ipnis prò Deo colitur” (Cod. Ricc.) - (2) Con barba e con capelli (Cod. Pucc.) - (3) Calasatfui (ibid.) (Magi. II.)

  1. I racconti puerili e favolosi conte- nuti nei due seguenti capitoli soppreseli nel ritoccare il Milione. Non leggonsi in fatti nè nella versione di fra Pipino, nè nel testo Ramusiano.
  2. Il Magl. II. secondo chiama detta città Salva. Amaretto Mannelli nella sua Cronaca chiama la città d'onde vennero i Magi Magherano, e dice essere in Persia (Cronichet. Ant. p. 5.).
  3. Nuova conferma che il testo attuale fu tradotto dal francese.
  4. Oratore per quello che ora o prega fu usato da Dante (Par. 35. v. 40.)
    » Gli occhi da Dio diletti e venerati
    » Fissi negli orator, ne dimostrare
    » Quanto i devoti preghi le son grati.
    Ma non avvi esempio di tal voce usata nel significato d'adoratori. Adoratori traslato il testo Pucciano. Che sianvi adoratori del fuoco presso Baku affermalo Harvay (apud Pinker. Geog. t. V. p. 48)