Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, I.djvu/239

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mondo, che vale l’una bene trenta marchi di argento, e che bene corrono (1). Egli uomini di questa contrada menano questi cavalli inlino a due Cittadi, che sono sopra la riva del mare, 1 una hae nome Achisi, l’altra ha nome Aeamasa (2). Quivi sono gli mercanti che gli menano in India. Questi sono mala gente, tutti si uccidono fra loro; e se non fosse per paura del Signore, cioè del Tartaro del Levante, lutti gli mercatanti ucciderebbono. Quivi si fanno drappi d oro e di seta: e quivi hae molta bambagia, e quivi hae abondanza d orzo, e di miglio, e di panico, e di tutte biade, e di vino, e di tutti frutti. Or lasciamo qui, e conterovvi della gran città di Jadys (3), e di tutto suo aliare, e suoi costumi.

22. delli otto reami di persia.

Jadys è una città di Persia molto bella e grande, e di grande e di molte mercatanzie. Quivi si lavora drappi d oro, e di seta, che si chiamano lassi (4) che si portano per molte contrade. Egli adorano Mal coinè ito. Quando l' uomo si parte di questa terra per andare innanzi, cavalcasi sette giornate tutto piano, e non v ha abitazione se non in tre luoghi, ose si possa albergare. Qui hae begli laschi, e begli piani per cavalcare. Quivi hae pernicie e cotornicie assai, quindi si cavalca a grande sollazzo. Quivi hae asine salvatiche1 molto belle. Da capo a queste sette giornate hae uno reame c' ha nome Crema (5).


(1) E bene ambiano (Cod. Pucc.) Ambiare è andare di portante che i Francesi chiamano pas d’Amble. Ciò fa conoscere che fu ritocco il Cod. Pucc. dell’originale Francese - (2) Chisi et Curmosa (Cod. Ricc.) - (3) Adias (Cod. Pucc.), rettamente il Ricc. Jasdi.(4) Jasiri (Cod. Pucc.) - (5) Creman o il Kerman (Cod. Ricc.).

  1. Asine salvatiche. L’asino salvatico che i Greci e i Latini chiamarono Onagro, che suona asino campestre, è l’asino che nella sua cuna primitiva, l’Oriente, gode dell’originaria libertà per la quale prospera, e si moltiplica. Parla Eliano d’un Onagro canuto e favoloso (Hist. anim. Lib. IV. c. 52.) Ed anche di quello di cui quì fa menzione il Polo (Lib. XVI. co.). Ne discorre Buffon all’articolo dell’asino. E’ animale non timido, nè lento come l’asino dei nostri climi, anzi rapidissimo al corso, talché non può aggiungerlo che il più veloce corridore. Gli acchiappano al laccio, e all’aguato. Di statura di poco differisce dall’asino domestico dei climi caldi. Vivono gli asini salvatici a mandre e uniti insieme vanno a bevere e a pascere. I Persiani sono ghiottissimi della carne di questo animale. Pietro della Valle vi de un Asino salvatico a Bassora ch’era “di forma come tutti gli altri asini ma di color più chiaro e dalla testa alla coda nel fil della schiena gli correva una riga di peli biondi, come d’un caval falbo carico di colore, e in correre e in saltare ei vedeva essere molto più leggero degli Asini domestici„ (Viag. T. III. pag. 382.).