Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, I.djvu/32

Da Wikisource.

«ero 1'ordinamento, le sbaragliarono, e ne agevolarono la distruzione (¿. il. Lib. II. cap. \i. not. 477- e seg. ) . Per quella vittoria poterono i Mogolli sottomettere il regno di Mien,e assicurarsi il possedimento del Yun-nan, e dei paesi a libeccio della Gina. Usava Cublai verificare il contegno dei suoi ufficiali nelle provincie lontane, amava conoscere l’indole dei novelli soggetti, e ciò che era duopo per renderseli, se non del tutto benevoli, almen tolleranti di giogo . E commissioni tanto importanti, in così splendide conquiste affidò alla sperimentata lealtà e perspicacia del Polo, divenuto uomo savio, e di gran valore oltremisura (t. i. p. 7 ), il quale aveva di già apparate non solo le costumanze de’Tartari, ma quattro variati linguaggi dell’Asia, che leggeva e scriveva ( Cod. Parig.p. 11. ) e che a nostro avviso erano l’Arabo , il Mogollo, il Turchesco, e il Cinese (1). Ciò mosse Cublai ad inviarlo in legazione a Garazan, paese a confine di Mien , donde si spinse fino alla capitale di quel reame. Tale era la distanza di quella terra , che penò sei mesi ad arrivare, e ciò gli die agio di visitare una parte dell’ Asia, ove forse non mai Europeo penetrò . Marco non ignorando che il Gran Can aveva per folli coloro, che nulla sapevan narrare di quello che ave- van veduto, e che più amava i costumi delle terre sapere, che quello perchè egli aveva mandato ( Ibid. ) , per piacere a Cublai tutto vide, tutto apparò, per poter ogni cosa ridire. E tornato in corte non solo diè conto della commissione, perchè egli era ito, ma seppe ridire tutte le meraviglie, e le grandi e le nuove cose che aveva trovate. E dee essere grandemente riconoscente 1’ Europa a Cublai, che giusto estimatore dei meriti del Veneto , gli diè tali incarichi, per cui ebbe agio di rac- corre tante peregrine notizie, di cui abonda il Milione. Tornato daU'am- (1) Che l'Arabo apparasse può argomentarsi dall* asserire, ch’ei aveva consultate le carte da navigare del mar dell’ Indie , lavoro certamente degli Arabi ; lo conferma dando alle diverse regioni bagnate dall’ Eritreo nomi arabeschi. Quanto al Turco, ebbe agio di appararlo nel dimorare per un anno a Badagshan : pare che di ciò dia un cenno, raccontando che da un suo compagno detto Zuficar ebbe relazione del paese dì Chinchintalas , e dell’amianto, perchè avverte che esso era uno Turchio ( t.i. p. 4° ) : ei forse notò di che gente era, per indicare, che ne conosceva la favella . Questo Turco disse poi suo compagno , perchè come esso era assessore al consiglio di stato , ovvero perchè come esso fu governatore di provincia. 11 Cinese potè appararlo a Gun-tcheu ove dimorò un anno all’andata in Cina, e alia corte del Gran C m . Ch* ei lo sapesse parmi che lo dichiarino le tante commi.tsioni che ebbe per la Cma Meridionale : e il narrare che ei fu a far la ragione de' tributi in Quinsai, lochè non avrebbe potuto fare senza leggere le carte, e i registri Cinesi i^uanlo al Mogollo, che appella Tai laro , che lo appaiasse ei sleiso lu aifaiuia .