Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, I.djvu/334

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114 cotale usanza prima che il Gran Cane gli conquistasse, che se avenisse che alcuno albergasse a lor casa, che fosse grazioso e bello e savio, sì lo uccidevano , o con veleno, o con altro ; e ciò non facevano questo per moneta , ina diceano che tutto il senno di colui, e la grazia, e la ventura rimaneva in lor casa; e daposcia ehe ’1 Gran Cane la conquistò , eh’ è da trentaeinque anni, non fanno più questa cosa per paura del Gran Cane . Or lasciamo di questa provincia e dirovi d’ un’ altra . 102. DELLA PROVINCIA I)’ ARDÀNDA. Quando 1’ uomo si parte di Charagia, e va per ponente cinque giornate, truovauna provincia che si chiama Arnanda (r), e sono idoli ,e sono al Gran Cane.La mastra città si chiama Vacian (7) . Questa gente hanno una forma d’ oro a tutti i denti ed a quelli di sopra, e a quelli di sotto, sicché tutti i denti paiono d’ oro, e questo fanno gli uomini, ma non le donne (ci) . Gliuomeni sono tutti cavalieri, e secondo loro usanza e’ non fanno nulla salvo che andare in oste (3) , le donne fanno tutte loro bisogne cogli schiavi insieme, ch’egli hanno. Quando alcuna donna ha fatto il fanciullo,Io maritois- tae nel letto quaranta dì, e lava il fanciullo e governalo; e ciò fanno, perchè dicono, che la donna ha duralo molto afanno del fanciullo a portarlo , e così vogliono , che si riposi (4) , e tutti gli amici (5) ve- gniono a costui al letto e fanno gran festa insieme , e la moglie si leva del letto , e fa le bisogne di casa , e serve il marito nel letto . E mangiano tutte carne, e crude e cotte , e riso cotto con carne . Lo vino fanno di riso con ispezie ed è molto buono. La moneta hanno d’ oro , e di porcellane , e danno un saggio d’ oro per cinque d’ a- ciam (i) Ardandam ( Cod. Ricc. ) Ardandan ( Cod. Pucc. ) ( C. Magi. II. ) (2) Vu- ( Cod. Ricc. ) Viandari ( Cod. Pucc. ) Scliaan ( C. Magi. li. ) (3) E uccellare e cacciare ( < . Magi. 11. ) (4) Più chiarezza evvi nel testo Riccardiano „ Vir „ autem ejus (¡uadraginta diebus in ledo decumbit, et nati sibifilium curarti gerit. „ Mater autem pucri nullam de ilio soli ici tu d inerti habet nisi quod lue illi prae- ,, bet „ . (5) E parenti vegono a licitare ( Cod. Pucc. ) (a) Il Padre Martini ( .Atl. Cin. p. 129.) cita un autore che cosi descrive gli abitan- tidel Junan cui sembra appartenere detta provincia» Varie costumanze straniere es-

  • > si hanno; alcuni si cuoprono di lamette

» d’ oro i denti, altri gli anneriscono con » un glutine ; altri si fonno dipingere li- » gure nere sul volto come sogliono far" lo gl’ Indiani , cavalcano senza sella » con una copertina . Gli abitanti della contrada di Ngai-Lao sotto i Mogolli lurono detti Kin-tchi o denti d’ oro per 1’ uso rammentato dal Polo ( Ilist. de la Ghin. t. XII. p. 107. )