Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, I.djvu/376

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ma sono si di lungi che appena vi si puote andare: e le na\i di Quisai, e di Zaito quando vi vanno sì ne recano grande guadagni , e penano ad andare un anno, che vanno il verno e tornano la state, che quivi non regna se non due venti, l’uno che mena in là , e 1’ altro in quà , e questi venti Y uno è di verno, e T altro è di state (a) . Ed è questa contrada molto di lungi dall’ India, e questo mare ee bene del mare Oceano, ma chiamasi de Gin, siccome si dice lo mare d’Inghilterra, lo mare di Roc- cella;e il mare d’India ancora èxdel mare Oceano. Di queste isole non vi conterò più, perocché non vi sono istato, e il Gran Cane non v’ ha che fare. Or ritorneremo al Zaito, e quivi ri- comincieremo nostro libro. l3f. DELLA PROVINCIA DI CIAMBA (i) Sappiate che quando l’uomo si parte del porto di Zaiton navica verso ponente, e alcuna (/;) verso Corbi(c) mille cinquecento miglia, sì si trova una contrada che ha nome Ciamba, eh’ à molto ricca terra e grande, e hanno Re per loro; e sono idoli, e fanno trebuto al Gran Cane ciascuno anno venti Leonfanti, e non gli danno altro, li più belli che vi si possono trovare, che n’hanno assai. E questo fece conquistare il Gran Cane negli anni Domini mille dugento settantotto. Or vi dirò dello aifare del Re, e del R egno. Sappiate che in quello regno non s’usa maritare niuna bella pulcella , che non convenga prima che il Re la pruo- vi, e s ella gli piace, si la si tiene, se nò si la marita a qualche barone. E si vi dico che negli anni Domini mille du genio ottan- tacinque, secondo che io Marco Polo viddi, (2) quel Re avea (1) Cjramba ( Cod, Ricc. ) (2) » Ego Marcus in haec provincia fui ». ( Cod Ricc. if fa)Il Polo è stato l’Ippalo dei moderni. Ippalo scoperse i venti regolari che regnano nei mari. Indiani per lo che Ippali dagli antichi furono i venti medesimi appellati . Primo fra i moderni ne ravvivò il Polo la memoria fra gli Europei. Detti venti appellansi in nostra favella Mozioni • Intorno ai medesimi cosi discorre il MafTei. ( Stur. dell’ Ind.Vers. del Serdo- nati p. ioc). ) » L’ Oceano Orientale si » navica con soffiamento di venti certi e » che ogni anno nel medesimo tempo tor- » nano a spirare , che oggi dal vulgo » preso il nome , come io credo , dallo » spingimento dei venti sono chiamati » Mozioni » . (¿)Qui va sottintesovolta,\oee che può mancare per trascuranza del trascrittore (c) Corbi errore del Testo. 11 Cod. Magliabechiano li: dice Gìierhi, o Gherlino che è il Libeccio : infatti per fare vela da Zaiton verso il I\egno di Cianpa doverono le navi volgere la prua a Libeccio .