Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, I.djvu/411

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191 nienano con loro la moglie e figliuoli; e tutta la stale vi stanno in corso , e fanno gran danno a mercatanti : e partosi, e sono ben tanti, che pigliano bene cento miglia e più del mare , e fannosi insegne di fuoco, sicché veruna nave non può passare per quel mare che non sia presa. Gli mercatanti che l sanno vanno molti insieme, e bene armati, sicché non hanno paura di loro, e danno loro la malaventura più volte, ma (i) non per tanto che pure se ne pigliano; ma non fanno altrui male, se non eh’ egli rubano e tolgono altrui tutto l’ avere , e dicono : andate a procacciare dell altro. Qui si ha pepe, gengiavo , e canella , turbietti, (2) (r/) e nocic d’indie, e molte altre ispezie, e bucherarne del più bel del mondo. Gli mercatanti recano qui rame, drappi di seta ed’oro, e recano ariento, garofani, e spigo, (3) per ch’egli non hanno; qui si vengono i mercatanti de’Magi e portano queste mereatanzie in molte parti. À dirvi di tutte le contrade del paese sarebbe troppo lunga mena, dirovi del reame di Ghusarai e di loro maniera e costume . (7>) l5g. DEL REAME DI GIiUSARAT Gusarat ee un gran reame e hanno Re e linguaggio per loro, (t •) e sono gente idolatra, e non fanno trebuto a veruno si- f 1 ) Ma non per tanto se alcuna volta ne pigliano alcuni, che non si possono difendere, ruhangli, e tolgono loro tutto l'avere. ( Cod. Pucc. ) (2) Turbietti. ( Cod~ Pucc. ) (3) E spigo nardo perchè non hanno.( Cod. Pucc. ) i V53)IITurbitlo(Convoh ulus Turpethum, ~.inn. ) è una pianta scandente, natia del Canara , di Canibaia e del Guserat, che sono le contrade qui descritte dal Polo, s\'.e striscia il suolo per la natura del su » fusto esile e pieghevole. Ha foglie cordiformi angolari e fiori bianchi,talvolta tinti anche di rosso . E droga medicinale , la sua radice gommosa è di due specie nera , e citrina. ( Ricett. Fior. 1G96. p. 63. ) Per darle tale apparenza gommosa, che rendcla accreditata nel traftico, sogliono gli abitanti pungerla pria di sbarbarla. Un bello e lungo articolo del Turbitto scrisse f Acosta. ( p. 228. ) . (6) Il Polo detta alcuna cosa della costa piratica, non parla delle altre estese ceutrade eh« separano quella regione dalla penisola di Guserat, perchè proseguendo il corso della sua navigazione non toccò quelle terre. (c) Nella Penisola di Guserat hanno propria favella, dialetto anche essa del Sascredamico . Questa medesima lingua parlasi anche a Baroche , a Suratte , e aTata,enelle montagne diBalegatte.L’alfabeto della medesima è di poco differisce da quello detto Devanagari. Esiste in Propaganda correttó daAnquctil du Per- ron.(Faol. da S. Bartolont. Viac. p. 262.) Regi proprj el>be il paese i quali risiedevano a Amedabad. ( Theven. t. III. pag. 31.).Il Trono del Guserat fu distrutto da Aebar imperador del Mogol verso il i565 appellatovi dal Re diGuzerat i>ultan Moa- met,per domare il suo governatore ch’e- rasi ribellato. ( ibid. p. i