Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, I.djvu/56

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soli dieci anni al più posteriore alla prima dettatura del Milione, sia ■versione dal Francese, e che la lezione del testo Pucciano fosse sull’originale di quella lingua ritocco , piacerai con alcuni pochi esempj provarlo . Ciò lo dimostra, non meno che l’imperizia del traduttore quello che leggesi al capo 123. Ivi è detto: « e conterovvi delle tre nobili « città di Sajafu « sebbene di una sola città di tal nome si favelli, e di una sola facciano menzione gli altri testi . Ciò accadde verisimil- mente per essere stata mala intesa la frase francese : « je vous dirai de « la trés noble ville de Sajanfu «. Cadde in altro luogo in più sconcio errore ( c. 141 )• Nel descrivere l'isola di Già va la Minore, narra il Polo che l’unicorno, ossia il riconceronte, porta inchinata la testa verso la terra, e istà molto volentieri nel fango. Tale è infatti la consuetudine della belva, lo che fa per avere refrigerio, e s’imbola di loto, anche per ischermirsi dalle bucature pungentissime degl’ insetti di quel caldo clima . Ma l' imperito traduttore , avendo letto nello scritto franzese che 1’ unicorno : « aime a se tenir dans la boue « non già secondo il retto significato di fango (i) , ma che ama a stare frai buoi sconciamente traslatò (2). Che la lezione del testo Pucciano sia ritocca sull" originale francese si deduce dal capo novantesimo. Ivi leggesi: « la quale fece « Jaddis uno re » , talché fu riferita nel testo Pucciano la voce pretta (t) Quando scrissi questa parte della prefazione,ciò non era che una mia congettura . Di ciò posteriormente ho avuta certezza . Leggesi in una abbreviazione francese del Milione, che è nella Vatic ana: ,,et portent leur teste moulte bas vers ,, terre,et demeurent volentiers par rivieres, car ils sont moult friandes de boues,, Nel manoscritto Parigino del Milione ugualmente francese leggesi : „ et toute ,, foies porte ea lète encline ver terre , e demore mout volonti eres entre le bue et ,, entre le fang . E’il volgarizzatore potè essere più agevolmente travialo dalla difettosa ortografia dell’ originale, ove manca all’articolo l’esse , segno del numero del più in francese, e dall’ essere scritto bue senza il dittongo ous e l’s finale . (?.) Per ¡stabilire sempre più, che il testo della Crusca è volgarizzamento dal francese, e che originalmente fu dettato in francese ecco altri esempj . Alcap.i35. dice che le navi delle Indie sono d’un legno chiamato Abete , e di Zepino, quantunque sia una pretta ripetizione , imperocché l’Abete chiamisi Sapin in francese. Nello spiegare il significato della voce Quinsai dice „ che vale a dire in francesco „ citta del cielo „ . Ciò non leggesi nel testo Ramusiano. Viè più lo comprova il ripetervisi ai cap. 18. 27. vale a dire in francesco . Al cap. 79. si parla di lire tor- nesi: al cap.29. di leghe, misura itineraria francese. Al cap. 99. leggesi la Sei, invece di sale, quattroventiy invece di ottanta . Le isole Mascola e 1’ emmina della lez one ramusiana , vengono dette malie e femelle , perchè il volgarizzatore tolse quelle voci, volgarizzate in francese, come nomi propri geografici , e perciò non gli traslatò, ma gli copiò.