Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, I.djvu/96

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dubbia speranza di riuscirvi, coll’attingere avidamente tutti i lumi che forniva l’età sua . Perciò consigliavasi coi matematici per ricercare del sito, e della configurazione della terra, e siccome era d’acuto e svegliato ingegno molto leggeva , e di molto s informava per avanzare gli scuoprimenti Affrica ni. E intorno a quel continente chiedea lumi ai prigionieri Tingitani, ed agli abitatori della Libia Interiore («) . E in più particolar modo si volse a Venezia, eh’era il centro, e la sede degli studj geografici ili quel secolo . All’ adempimento del suo disegno utilissimo fu il viaggio che vi fece D. Pietro suo fratello nel 1428 (1). Ivi ebbe fra gli altri libri: « quello del magnifico Messer Marco Polo « Viniziano, che da lui fu portato in Lisbona, che gli fu donato come a un singolare presente, e il detto di poi tradotto nella loro lingua , « fu gran causa che tutti quelli serenissimi s’infiammassero a voler far a scoprire l’India, e soprattutto il re D. Giovanni « (b) . D. Enrico dava stipendio a Patrizio de’ Conti, Console di Venezia in Portogallo uomo celebre per lo suo valore in geografia (c) . E questo Conti rendè un segnalato servigio a D. Enrico, fattosi mediatore di porre ai suoi stipendi il celebre Alvise da Ca da Mosto , che tanto inoltrò congiuntamente ad Antonietto Uso di Mare Genovese gli scuoprimenti Affricani dei Portughesi (d) Morto l’Infante D. Enrico, nel re Alfonso si trasfuse il genio delle scoperte, ed esso per mezzo di Stefano Trevisan man- tenevasi in relazione con Venezia . Giunta alle orecchie del re la voce (a) Maf. Stor. dell’ Ind. p. 6. [b) Ram. Nav. y. 1. p. 194. A. (c) Zurl. Dissert. t. 11. p. 188. (d) idem ibid. p. ioit (1) Qui è da notare un’ impurtmte scoperta relativa alla Storia della Geografia fatta dal P. Zurla , che l’incominciamento degli scuoprimenti di D. Enrico non dee riferirsi come si fa nella Storia Generale dei Viaggi all’ annu 14*3, ma bensì all’anno 14.29. ( Dissert. t. 11. p. ii5. n ) . Perciò più mirabile è la saviezza dell’Infante d’avere attinte tutte quelle notizie in Venezia , prima di avventurare le sue navi in quelle perigliose navigazioni , e più autentica diviene 1’ influenza ch’ebbe il Milione in quei mirabili scuoprimenti. É ancora da notare che la possibilità del giro dell’ Affrica, venne accertata in quel secolo da una nave Indiana, che per impeto di fortuna, fu spinta 2000 miglia lungo la costa AfFricana ad occidente del Capo di Diab che cosi secondo fr. Mauro era appellato l’estremo promontorio dell’ Affrica che fu detto posteriormente Capo di Buona Speranza ( Zurl, Mappum. di fr. Maur. p.62. ) . Narra il Purchas (Pilgrimes thè Second Part. Lond. 1625 p. 1613 ) che gli fu detto da Francesco de Sosa Tavares, che nell’anno i5ì>8. D. Ferdinando, figlio ed erede della corona, gli mostrò un mappamondo trovato nello studio d’ Alcobaza, che era stato fatto 120. anni prima, che dimostrava tutta lu navigazione per l’Indie col Capo di Buona Speranza, eh’ era come lo segnavano le ultime carte.