Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/205

Da Wikisource.

168

-> battaglia. Item il Gran Can, ancora ha dalle sue concubine ventìcinque figliuoli, i quali sono valenti nell’arme, perchè di continuo li fa esercitar nelle cose pertinenti alla guerra, e sono gran signori. E de’figliuoli ch’egli ha dalle quattro mogli, sette sono re di gran provincie311, e regni, e tutti mantengono bene il suo regno, perchè sono savj, e prudenti, e non può esser’ altrimenti essendo nati di tal padre, che è opinione fermissima, che uomo di maggior valore non fosse mai in tutta la generazion de’ Tartari „ C A P. VI. Del grande e maraviglioso palazzo del Gran Canappresso la città di Canibalh. Ordinariamente il Gran Can abita tre mesi dell’anno, cioè Dicembre, Gennajo e Febbrajo nella gran città detta Cambalù 3l\ qual’è in capo della provincia del Catajo verso Gre5n. Re di gran provincie. Dee intendersi Vicerè dipendenti ordinariamente dal Gran Can, appellati regi per grandigia. 312. Cambalu. Secondo Abulfeda Cambalu est in lerminis Orientis in regione Chata. E la sua latitudine la stabilisce di 5o° 25’ la Long. i56° (Abulf. apud Muller de Catajo p. 16). Ma secondo il Muller nel testo da lui citato sbagliata era la latitudine, e correggela secondo un testo di cui si valse il Golio, ove era segnata tal Lat. 55° 24 e secondo l’Abulfeda di cui si valse il Ramusio 55° 25’ (Dichiaraz. p. 18). Secondo le tavole di Ulug Beg e di Nassir Ettuseo la Latitudine di Chan Balig era di 4^° 0 • U Mullero credè che la città detta Chan Balig dai due rammentati geografi fosse Cambalu del Polo (Muli. 1. c. p. 5o) e non si avvidde che intesero di favellare di C/ian-lu, e non già di Pekino, cui conviene meglio tale latitudine, tanto più che Chan-balig era secondo i rammentati geografi nel Turchestan e non già nel paese di Sin o la Cina, di cui capitale secondo essi era Punyu che pongono alla Lat. di 24.° i5.~ (Geogr. Minor1 t. III. p. 147» e 15x), latitudine errata e che non quadra nemmeno con quella della città di llang-tcheu o di Quirisai. Secondo il Libro intitolato: La Connoissnnce des temps, l’osservatorio dei Gesuiti in Pekino è a 59® 54.’ di Lat. 114.0 7.’ di Longitudine. La ragione di tanta confusione nei geografi antichi che trattarono della Lat. di Cambalu si diparte, come avvertimmo, dall’avere avute più capitali i Sovrani della Cina di sangue Mogollo; se< onclariamente dal non avere avuti i Geografi Arabi esatte osservazioni intorno s»lle Latitudini di quelle lontane città. Pekino ebbe tre diversi nomi. I Tarlali appellarono la città Cambalu o Jlan-palu come vuole Magaillans, il quale avverte che i Tartari non hanno nel loro alfabeto la lettera B. Ilan-palu significa corte del re o del signore (Magaill. 1. c. p. 6). Anche innanzi i Mogolli