Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/24

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quel viaggio fu ad Erzerum, vide il Monte Ararat, che appella il Monte dell’Arca (a), dietro le tradizioni popolari della contrada’, passò dal castello di Caipurt,o di Pai pur t (h), che è sulla via che conduce da Tehriz a Trebisonda(c\ Talchè questo capo contiene la relazione del suo viaggio dall’una all’altra città, fatto alla tornata. Di grande oscurità è occasione, il descrivere nel capo seguente la Giorgiania, quando si dimentichi la sua avvertenza, che la contrada è a settentrione dell Armenia, e perciò fuori del suo camino (■!). Sembra soffermarsi in Armenia per descrivere le provincie che aveva a confine: a levante parla di quelle di Mosid e di Meri din, delle quali si dirà di sotto, soggiunge: e ve ne sono inoltre altre, che sarìa lungo a raccontarle. La prossimità della Giorgiania lo conduce a parlare del Caspio, di quel mare interno, che all’uso di Persia appella Mar di Baku (tj), e fa copia delle notizie, che attinsero il padre, e lo zio all’occasione del loro primo viaggio. Esce nuovamente di via, ma ne avverte il leggitore: poichè si è detto dei contini dell’Erminia verso tramontana, or diremo de^li altri, che sono verso mezzo lì e levante f), e prendendo la volta del mezzodì,parla come il promesse del reame ui Moxul, de’Curdi (gj, iridi di Baldacca, della distruzione del Califfato, e trasporta il leggitore fino a Bassora portò del Seno Persico,e a Kis, o C hi si,celebre isola ed emporio di traffico alla bocca di detto mare. Questa parte della relazione è assai confusa nella lezione ramusiana (h). molto più chiara è la lezione del Parigino /. che trasiritiamo per agevolai ne l intelligenza \ ^ Biudac è una grandissima città.... e pel mezzo della citta n-issa un fiume molto grande, e per questo può andarsi nel \1 ir dell indie. E qui vengono, e vanno ì merc a tari li colle loro merci. E sappiate che la lunghezza del fiume di iiatjdac.1! Marchili Indie è di difio ito giornate. 1 mercatanti n che vogliono andare in Iridio, vanno fino ad una citta, chea nome fa) I. 11. not. 12. (b) t. 11. not. 5o. (c) ¡bici. p. I1)’ (»1 ittici, p. ifi. (r) (. i. not. r)y. (f) L il. p. ii. Co.]. I. p. nj, fgy L li. Hot 70. (li) t. 11. noi. jò. (i) p’g. io.