Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/291

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alcuno ch’ avesse ardire di toccare la moglie dJ un altro, e di tal cosa si guardano grandemente. Queste genti adorano gl’idoli, e sono perfidi, e crudeli, e non tengono a peccato il rubare, nè il far male, e sono i maggiori ladri che siano al mondo. Vivono di cacciagioni, e d’uccellare, e di frutti della terra. Quivi si tuovano di quelle bestie, che fanno il muschio 43°, e in tanta quantità, che per tutta quella contrada si sente l’odore, perchè ogni luna, una volta spandono il muschio. Nasce a questa bestia, come altre volte s’è detto, appresso l’umbilico un apostema, in modo d’un bognone pieno di sangue, e quella apostema ogni luna, per troppa replezione sparge di quel sangue, qual’è muschio. E perchè vi sono molli di simili anim in quelle parli, però in molti luoghi si sente l’odore di quello, e queste tali bestie, si chiamano nella loro lingua Gudderi ^3l, e se ne prendono molte con cani. Essi, non hanno monete, nè anche di quelle di carta del Gran Can, ma spendono corallo^32, e vestono poveramente 433 di cuojo, e di pelle di bestie, e di 460. il muschio. Guglielmo Jones nella sua versione della Vita di Nadir Schah (p. 52.8) dà la seguente relazione del Tibet tratta dall’opera à’Ebn al - Ovardi intitolata „ La Perla delle maraviglie. » La principale città è chia^ mata Tibet, è ben fortificata sopra un monte (non può credersi che intenda favellare di Lassa che c in piano. Alph. Thib. p. 4^4) 9 che produce il Sambul $ erba aromatica. Il capriolo muschiato pascesi nei campi Tibetani. L’aniv> male è simile al capriolo del deserto, ma ha due denti sporgenti infuori >> come l’elefante, il prezioso profumo è racchiuso in un sacco umbelicale che l’animale sfrega sui scogli e sugli arbusti, su cui s’ attacca il muschio e s> si coagula. I mercatanti il raccolgono, e pongono in sacchi che i Persiani chiamano umbellichi di muschio i>. Lo stesso leggesi nel Renaudot che ne discorse dietro la relazione di altri orientali scrittori (Anc. Relation, p.). 431. Gudderi. Osserva il Marsdcn (Not. 806) che non si trova nei vocaboli delle favelle Tartariche voce approssimante a questa per significare il Muschio. Il Moscado o l’animale che lo somministra, appellasi nelle parti settentrionali dell’Asia Kaberda o Kabardyn. Kirkpatrik nella Relazione del Nepaul lo appella Kastura, e il detto Marsden crede che non è improbabile che la voce Gudderi o Gadderi sia una storpiatura della voce Persiana Aaituri, che è il connine nome che dassi al muschio in tutto l’Oriente. 43-2. Spendono corallo (V. T. I. p. 117 not.). 433. Vestono poveramente. Dice il P. Giorgi » Tibetani (comparativamente ai Cinesi) sordiduli et incomti, sinunt enim se, religioni« causa, a pediculis, aliisque infestis animalibus vellicari (p. 4^7) »• Turner (Ambass. au Tib. t. I. p. 33(j) racconta che cercano i drappi di maggior uso, e i più pesanti, e L