«lo regno ordinò in re Centemur ^8, suo figliuolo. Il Re veramente di Mien, e Bangala dell’India di’ era potente di genti.
478. Centemur (Veci. n. 4^2).
479. Il re....di Mien e di Bangala dell’Indie. La descrizione del Polo
®ra si volge a parte di quel paese che dalla Cina e dal Tibet si estende sino allo stretto di Malacca. Regione detta India esteriore, penisola di là dal Gange, e appellata modernamente, come si disse, da un illustre Geografo Indo-China,
per essere contrada abitata da popoli partecipanti per indole di favella, per
culto, per costumanza degli Indiani e dei Cinesi. Una parte di quella penisola»
e quella appunto che bagna il Golfo di B ingala non fu sconosciuta agli Antichi, come in altro luogo notammo (Stor. Lib. I.). Questa penisola comprende oggidì l’impero Birmanno, che ha sotto la sua signoria riuniti i regni # Ava
e di Pegu, inoltre il Tun-kino, la Coccincina, il paese di Tsiampa, quello di
Malacca, e di Siam, nell’interno, poco noto agli Europei, Laos, Cambodia,
jl Lac-tho (V. not. 469). l’identità del regno di Mien del Polo coi paesi di
Ava e di Pegu non è da revocare in dubbio (ibid.). Parrebbe dalla Lezione
Ramusiana che il re «di Mien fosse stato ai tempi del Polo anche re del Bengala. Ma ciò è erroneo, mentre da altri testi del Polo si ravvisa ch’erano
due regi distinti e fra loro collegati. Leggesi nel Riccardiano (Lib.II.CXLV.)
Cingala provincia est ad meridiem, in confmia Indiae,quam Magnus Kaani
’ nondum subjugaverat, quum ego Marcus in curia rjus eram. Sed ad de’ hellandam eam, suorum exercitus miserat. Ibi autem est rex: proprius »
lV’gni distinti erano il Pegu e il Bengala anche ai tempi del celebre Storico
Portughese Don Giovanni di Barros. Ei dice nella descrizione dell’India: » quanto
allo Stato dei Gentili, ch’ è l’altra gente che signoreggia quella regione, i
v principali con cui avessimo comunicazione, perocchè i loro stati venivano a
bere nel mare, erano questi; il re di Bisnagor, d’Orissa, di Bengala, di Pegu,
di Siam ». Soggiunge poi che il re di Camboja soleva affermare, che se le sue
facoltà erano come uno, quelle del re di Narsinga erano come due, e come
tre quelle del re del Bengala (Barros Asia Dee. I. Lib. IX. c. 2). Di questo
ultimo regno parleremo ulteriormente. Alcune parti di questa India esteriore
sono state ben descritte dagli Europei viaggiatori. Pregiatissima è la relazione
Mei regno di Siam fatta dal Loubere (Hist. du Roy. de Siam. Amst.. 1714 12).
non meno quella dei Missionarj Francesi (Voy. de Siam eles peres Jesuit.
Amst. (<388. 12). Essi descrissero bene anche il Tunkino, e recentemente la Bissachere (Etat. Actuel. du Tunk. de la Cochin. Paris 1812. v. 2. 8.°).
Ricca messe di lumi intorno all’Impero dei Birmanni recò l’ambasciatore maggior Symes, spedito dalla Compagnia Inglese del Uengala nel iyg5 a Ummera->
pura capitale di quell’impero (Sym. Ambass. dans le Roy. d’Ava, ou l’Empire des
Birmans Par. 1800 t. III. in 8.°). Quest’Opera contiene un compendio storico
delle vicende dei regni el’^?;a e del Pegu, che formano il rammentato Impero
dei Birmanni, popolo del quale primo a favellarne fu il Portughese Mendez
Pmto che lo appellò regno di Brama, e Brama appellò i popoli detti oggidì Birmanni. Secondo il Portughese viaggiatore il regno del Pegu che aveva
cento quaranta leghe dì giro a’ suoi tempi, aveva nella parte superiore una