Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/40

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P R O E M I O SOPRA IL LIBRO DI M. MARCO POLO TATTO DA FRA FR ANCESCO PIPINO BOLOGNESE DELL’ORDINE DE’ FRATI PREDICATORI, QUALE LO TRADUSSE IN LINGUA LATINA, E ABBREVIÒ DEL MCCCXX. jPer prieghi di molti reverendi padri miei signori, io tradurrò in lingua latina dalla volgare il libro del nobile. savio, e onorato M. Marco Polo gentil’uomo di Venezia3 delle condizioni, e usanze delle regioni, e paesi dell Oriente. Dilettandosi ora i prefati miei signori, più di leggerlo in lingua latina, che nella volgare. E acciò che la fatica di questo tradurre non paia vana, e inutile) ho considerato, che pel leggere di questo libro, che per me sarà fatto latino, i fedeli uomini, che son fuori d’Italia, possano ricever merito da Dio di molte grazie. Perocchè essi vedendo le muravi’ j gliose operazioni dIddio, si potranno molto maravigliare della sua virtù, c sapienza. E considerando > che tanti popoli pagani sono pieni di tanta cecità, e orbezza, e di tante sporcizie, li cristiani ringrazieranno Iddio, il quale illuminando i suoi fedeli di luce di verità, si è degnato di voler cavarli da così pericolose tenebre, menandoli nel suo maraviglioso lume di gloria, o che què’cristiani avendo compassione, e cordoglio dell ignoranza de detti pagani, pi eghe ratino Iddio per Villuminazione de cuori di quelli, o che per questo libro, la durezza, e ostinazione de’ non devoti cristiani si confonderci, vedendo gl’infedeli popoli piti pronti ad adorare gl idoli falsi, che molti cristiani il Dio vero. O forse, che alcuni religiosi per amplificare la fede cristiana, vedendo, che il nome del nostro Signore dolcissimo e incognito in tanta moltitudine di popoli, si commoveranno ad andare in (pici luoghi per illuminare (¡uelle accecate nationi degt infedeli. Sei (piai luogo secondo che dice l Evangelio • • molta biada, e pochi lavoratori. E acciocchè le cose, che noi tu,il usiamo, ne aver no udite, le (piali sono scritte in molte parti di questo libro, non paiano incredibili a tutti quelli, che le leggeranno, si dinota e fa manifesto, che il