Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/503

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d’India 980 con spezierie, e li mercanti, clie le comprano per eondur in Alessandria981, le cavano dalle navi, e mettono in altre navi più piccole, con le quali attraversano un golfo di mare per venti giornate, o più o meno, secondo il tempo, che fa. E giunti in un porto 982 le caricano sopra cammeli^ e le fanno il traffico Indiano da quel porto por quanto abbia oggidì proprio Schedi o Signore è nel massimo squallore (Niebhur Descr. de l’Arabia p. 221). 980. Le navi che vengono dìIndia. Le geografia compendiala dell’Ed rissi che abbiamo tante volte citata col titolo di Geografia JXubiense,sulla scorretta versione dei Maroniti Gabriele Sionita e Giovanni Hersonità è di grande autorità per commentare il Polo. l’Edrissi nacque nel 1099 e fiorì nel secolo duodecimo (De Rossi Dizion. Stor. A ut’ Arab. p.67)• Dice adunque il Geografo: » ex ipsa (civitate Aden) solvuntur navigia Sindae, Indiae, et Sinarum, et ad ipsam deferuntur vasa siniga » ossiano le porcellane Cinesi (p.25)• 981. Per condurre in Alessandra. Intorno a questo traffico vedasi (t. 1. p 204. not.). E a maggiore illustrazione dell’argomento,è qui da riferire, ciò che ne dice il Sanudo. » Porlus vero quartus nominatur Ahaden qui est in quadam insuleta, qui quasi est in terra firma, in terris Saracenorum: et illae speciariae,et mercimonia quae de partibus Indiae ad portum ipsum descendunt, ibi honerautur et inde i) per tcrras Saracenorum in novem dielis Cameli ad flumen Nili conducuntur in locum vocatum Chus, et inde navigio ipsius fluminis honerantur, et in dietift XV. in Babylonern (al Cairo) conducuntur. Tempore vero mensis Octobris et circa flumen illud abundat in tantum, quod ipsae speciariaè et mercimonia descendentia a Babilonia per dictum flumen,intrant per quandam tagliatane longam, et per ducenta miUiaria, quae sunt a Babilonia usque ad Alexandriam deferuntur... De quibus percipit Soldanus in diversis locis tantum de thelloneo, quod teitìuin valoris omnium specierum aerarium suum intrat » (Gest. Dei per Frane, t. II. p. 22). 982. In un porto. Crede con molta verosimiglianza il Marsden che fosse detto porto Cosseir nel seno Arabico sulla costa d’Affrica (n. 1469). Ciò che rende probabile tal congettura è che secondo Marin Sanudo le merci facevano capo a Cus e sbarcavano a nove giornate di cammeio da detto luogo, ove infatti anche oggidì si raguna la carovana che dal Nilo và a Cosseir,e che trasporta il grano per la Mecca (Bi uc. Voy. t. I. p. 520). Crede Bruce che sia la città detta dagli antichi Apollinis civitas parva. Il Viaggiatore raggiunse la carovana a Kerne, e in sette giorni giunse a Cosseir (ibid. p. 323. e seg.). Pare che qui sia viziata la lezione del Milione ove è detto che da detto porto occorrevano 3o. giornate di cammeio per giungere al Nilo, o che il Polo non intese parlare di Cosseir, ma di qualche altro porto più meridionale del’Mar Ross®. Così si discorre di questi traffici nel sommario dei Regni, città, e Popoli Orientali pubblicato dal Ramusio (t. 1. p. 36o. B).» Li mercatanti che ’ vi stanziano (in Aden) mettono insieme tante spezierie quante è loro possibile, e mandano al Cairo in questo modo: vengono all’isola di Cameram e da Carneram a Delaqua e di lì all’isola di Suaquem, d’onde possono andare per tutto lo stretto. E dal Suaquem vanno a un porto detto di sopra che si chiama Locarit e