Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/53

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commesso, che il Gran Can, l’ebbe molto accetto. E perchè lui si dilettava molto di udir cose nuove, e de’ costumi, e dell’usanze degli uomini, e condizioni delle terre, M. Marco |>er ciascuna parte che egli andava, cercava d’esser informato con diligenza, e facendo un memoriale di tutto ciò, che intendeva, e vedeva, per poter compiacere alla volontà del detto Gran Can. E in ventisei anni, che egli stette suo fa’ -O miliare, 25 fu si grato a quello, che continovamente veniva mandato, per tutti i suoi reami, e signorìe per ambasciatore, per fitti del Gran Can, e alcune volte per cose particolari di esso M. Marco, ma di volontà, e ordine del Gran Can. Questa adunque è la ragione,, cln? il prefato M. Marco imparò, e vidde tante cose nuove delle parti d’oriente, le quali diligentemente, e ordinatamente si scriveranno qui disotto. Messer Nicolò, Maffio,e Marco essendo stati molti anni in questa corte, trovandosi molti ricchi di gioie di gran valuta, e d’oro, un estremo desiderio di rivedere la sua patria di continuo era lor fisso nell’animo e ancor che fossero onorati, e accarezzati, nondimeno, non pensavan mai ad altro, che a questo, e vedendo il Gran Can esser molto vecchio, dubita van, che se morisse avanti il loro partire, che per la lunghezza del cammino, e infiniti pericoli, che li soprastavano, ma più potessiuo tornare a casa. 11 che vivendo lui speravan di poter fare. E per tanto, INI. Niccolò un giorno, tolta occasione, vedendo il Gran Can esser molto allegro, inginocchiatosi j per nome di tutti tre, gli dimandò licenza di partirsi. Alla qual parola si turbò tutto, e gli disse, che causa gli moveva à voler mettersi à così lungo, e pericoloso cammiuo, nel qual facilmente potriano morire, e s’ era per causa di roba, ò d’altro gli voleva dare il doppio di quello, che aveano à casa, e accrescerli in quanti onori, che loro volessero, e per l’amor gl ande che li portava, li denegò in luti© il partirsi. 25. Due sono le lezioni le più generalmente seguite dai testi a penna o dai stampati. Alcuni, come qui, portano 26. anni altri come il Magliabechiano secondo <: il Riccardiano ¡7 anni (t. 1 p. 7.) non meno che altri testi citali dal Marsden (not. 47-) • ^a seconda lezione sembra esatta mentre i Poli non ripartirono dall’Armenia minore per la Tartarici che nel i2y2. (Not. 20) e impiegarono per giungere a Kei -pim-J’u Ire anni, o tre anni e mezzo secondo il Cod.Ricc. (t. 1. p. (j.) talchè vi giunsero nel 1275, e.sembra probabile che ripartissero dalla Cina per tornare in patria nel i2t)2.