d’oro, di peso di tre, o quattro marche l’una; e era scritto in
quelle, die in virtù dell’eterno Iddio, il nome del Gran Can fosse
onorato, e laudato per molti anni, e ciascuno, che non obbedirà,
sia fatto morire, e confiscati i suoi beni. Dopo si conteneva, che
quei ire ambasciatori, fossero onorati, e serviti per tutte le terre,
e paesi, si come fosse la propria sua persona; e che gli fosse fatto
le spese, dati cavalli, e le scorte, come fosse necessario. Il che
fu ampiamente eseguito, perciocchè ebbero, e spese, e cavalli,
e tutto ciò che gli era di bisogno, e molte volle avevanodugento
cavalli, più e manco, secondo che accadeva, ne si poteva lar’ altramente, perchè questo Chiacato non aveva riputazione, e gli
popoli si mettevan a far molti mali, e insulti. Il che, non averian
avuto ardire di fare, se fossero stati sotto un suo vero, e proprio
signore. Facendo M. Nicolò, Maffìo, e Marco questo viaggio,
intesero come il Gran Gin era mancato di questa vita, il che gii
tolse del tutto la speranza, di poter più tornar in quelle parti, e.
cavalcarono tanto per le sue giornate, che vennero in Trabisonda,33 e di li a Costantinopoli e poi a Negroponte;e lilialmente sani,
e salvi con molte ricchezze giunsero a Venezia, ringraziando Lidio, che gli aveva Hberali da tante fatiche, e preservati da influiti pericoli: e questo fu dell’anno isqS.3’ E le cose di sopra nar55. Trebisonda che i Turchi chiamano Terabezurt fu detta dagli antichi
Trapezus (Arrian Peripl. Blancard. p. i2i)) perchè sporgeva in mare a guisa
Hi Trapezio. Era colonia greca di Sinope. Ivi fecer capo i dieci mila nella loro ritirata. Ed ebbe gran celebrità nell’età di mezzo pe’ sui traffici, e per esservisi ritirati i Commneni allorchè i Latini toLero loro Costantinopoli. Divenne capitale d’un piccolo stato, cui diessi posteriormente il nome d’impero (Hait.
liist. Orien. c.XIII.^ che restii ai Commneni, sinchè la città nort-cadde in potere
di Maonetto. Il Tournefort l’ha descritta, e ne ha dato il disegno (Voyages
Lyon 1727. t. IH. p. 78) è fabbricata a pie d’ una collina-scoscesa. E’ grande citta, assai mal popolata con un castello quasi in rovina. Il suo porto che fu
restaurato da Adriano è oggidì incapace di grossi bastimenti. Questa fu una
delle ultime citta greche che die cuna a uomini illustri: ivi nacquero Giorgio di
Trebisonda c il Cardinale Bessarione.
54. Il Polo narra di avere impiegati mesi tre dall’epoca del suo imbarco a
Zc’lim per giungere a Sumatra. Narra d’essersi ivi fermato cinque mesi per
i mali tempi (lib. III. i5.) da Sumatra per giungere a Ormuz dice avervi
impiegato 18. mesi di navigazione. Giunto a ’l’ebriz andò verso l’Arbor secco per condurre la sposa ad Argon e in quella stessa citta si restituì e vi si
fermo per lo spazio di 9. mesi. Rende conto in tal guisa di 55. mesi impiegali in quel viaggio. Che se a ciò si aggiunga il tempo occorsoli per recarsi
da Ormuz a Icbriz, e da l’ebriz per restituirsi in Venezia, circa tre anni e