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DI MONTE BALDO. 63

positioni come legitimo Costo, si come con argomenti assai chiari, si prova esser il Costo radice, è non corteccia od'altra parte di pianta. E prima con le stesse parole di Dioscoride si prova, ch'è l'istesso argumento usato dal Clusio nel suo Epitomato Garzia) mentre dice, viene il Costo adulterato con l'Helenio di Comagene: l'Helenio di Comagene è radice, Adunque il Costo sarà radice, non legno, ò corteccia di arbore. Questa nostra openione si può con altre ragioni efficaci fortificare, ma voglio prima porre in campo le formali parole di Dioscoride, che da esso sono registrate nel primo libro nel fine del XII. Capo, mentre disse;

Sunt, qui ammixtis præduris Helenij Comageni radicibus adulterent quod deprehensu facilè est, siquidem neque gustu fervet Helenium, neque validum odorem vibrat, ut caput tentare possit.

Con queste parole altro non c'insegnò Dioscoride, solo che il modo di fuggire il vitiato Costo, che non per altra cagione si potea nell'errore incappare, che per la somiglianza esterna, della materia, della forma, et del colore.

Dice adunque Dioscoride, ammixtis Helenij præduris radicibus: dove si vede, che facevano l'alterazione di radice, con radice; proponendo esso solo l'esterna somiglianza, come habbiam di sopra detto, che non potea nascer, se non da cosa simillima all'alterata, cioè da radice. Che se ciò, ch'hò detto non basta, ecco nuovo testimonio dell'istesso Auttore al libro II. nel Capo CLXXVI. circa il fine, ove volendo pur far comparatione di radice, à radice, disse; Namq; Piperis radix Costo similis est, gustum calfiaciens, et quello che segue. Di più l'istesso Dioscoride nel libro IIII. al capo III.men-


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