Pagina:Pona - Monte Baldo, 1617.djvu/14

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Del Sig. Christoforo Ferrari.


SS
U'l gran dorso di Baldo, a cui d'Atlante

Cedon le nubiose aerie cime,
Cade dal Ciel rara virtù, ch'imprime
Nobil copia di fior d'herbe, e di piante.
Nè sia giamai chi di trovar si vante
Più felice terren, nè più sublime:
Ch'ivi Natura ogni sua forza esprime,
Onde s'appaghi il peregrino errante.
Ma che? Foran'ignoti i suoi tesori,
Se industre, e saggio il PONA hor con bell'arte
Non gli pingesse, e con sì bei colori.
Emulo di Natura à parte à parte.
Spiega di Baldo i già caduchi honori.
Ch'eterni hor son ne le sue carte.