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DI MONTE BALDO. 163

repentina venuta del freddo non patiscano: nè solo di piante sono queste picciol Valli ripiene, ma hanno ancora in grand’abbondanza molti tronchi sì di Aceri, come d'Aria, di Theofrasto, di Viburni, di Noccioli, di Faggi, et di pullulanti Quercie, trà le quali copiosamente germina;

La montana Calamintha degli Antichi, dal Pena, et dal Lobelio molto celebrata, et dal Fuchsio per vera Mellissa tenuta.

Quì ancora queste piante verdeggiano;

La Bistorta maggiore del comune uso, dal Gesnero detta Limonio, et da altri fù stimata Britannica, et dal Fracastoro Bulapatho fù chiamata.

La Caltha alpina del Gesnero, da altri fu chiamata Piantagine alpina; il Rondeletio, et il Lobelio dubitò ch'ella potesse esser specie di Nardo Celtico. Questa sarà forse il Chrisantemo del Dodoneo, et il IV. Doronico Clusiano.

Il Chameleone bianco di Dioscoride, overo Helxine Pliniana dell' Anguillara, ò Silibo del Gesnero, et Carlina del Volgo.

Martaguni, overo Lilij porporei di varie specie.

Il Hiacintho Germanico con fior di Lilio, ò Hiacintho di Theofrasto, overo stellato presso il Lobelio, di fior semplice.

Il pieno di fiore gode ne' suoi giardini il Clarissimo Sign. Nicolò Contarini di sopra nominato, da esso Signore ritrovato ne' monti Padoani in luogo detto Lispia.

L'Asfodello bianco maggiore, frequentissimo.

Il Verbasco del Trago, overo Ciano maggiore del Lobelio.


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Hiacintho stellato di fior pieno.