Pagina:Pona - Monte Baldo, 1617.djvu/350

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66 DESCRITTIONE

altre volte stata di somma bontade dotata, havrebbe però dapoi perduta tutta la virtù Medicinale, la quale le levarono li troppo copiosi semi. Se dicono poi, che dinoti la presente bontade della pianta, questa dottrina per lo più è fallace, poi che tutto dì proviamo, che gli herbaggi all'uso de' cibi più non servono, quando vanno in semenza, et la ragione istessa anco lo ci dimostra, che quanto più dall'abondanza de' semi l'alimento vien succhiato, tanto maggiormente secchi divengono ali arbori, le piante, et l'herbe; il che insegna in queste parole Theophrasto, Ad utram enim partem succus influxerit, reliqua ieiunior erit, ambobus enim satisfacere non potest. A quale delle due parti scorrerà l'humore, l'altra sarà più debole, non potendo l'humore ad amendue satisfare.

Simile parvis uvis βοτρυδίοις, nell'esplicare di sopra questa voce βότρυς habbiamo portato due significationi, le quali sia à noi lecito traporle in questo luogo. Significa adunque sì racemo d'uva, come anco racemo, ò grappolo in commune, nell' istesso modo βοτρύδιον picciol racemo, e picciol uva significa; Ma gli Moderni vedendo, che questo nome di pcciol uva, e di picciol racemo favorisce la parte del grappolo Indiano, le granella del quale di dieci, ò dodeci al più non eccedono il numero, negano, che mai habbi detto Dioscoride, che scieglier si debba l'Amomo simil alle picciol uve, ò picciol racemo; ma è cosa molto più chiara, che la stessa luce di mezo giorno, che βοτρόδιον picciol uva, ò picciol grappolo significhi. Se dunque elegge hora Dioscoride la pianta dell' Amomo, come piace a' Modérni, quella non può esser simile à picciol uva, ò à picciol racemo, come habbiamo di sopra provato, con ragio-


ni.