Pagina:Pona - Monte Baldo, 1617.djvu/388

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104 DESCRITTIONE

ste foglie solo al lodatissimo, et ottimo Amomo sono attribuite: Ma questo dubbio si scioglie in questo modo, che in tutti l'intieri grappoli dell'Amomo queste tali foglie si veggono, ma che non in tutti i grappoli spuntano, et escono dalle granella del grappolo, per il che solamente que' grappoli loda Plinio, in cui queste intiere foglie si veggono; et che dalle granelle del grappolo apparentemente spuntino; la cagione di che assai chiaramente si scorge, cioè, che que' grappoli, che sono dell'intiere sue foglie dotati, sono non solo più belli alla vista, ma sono anco per lo più meno guasti, et degli altri più freschi. Un'altro dubbio per ultimo ci resta, perc'habbi Plinio nel figurare l'ottimo Amomo descritto le foglie del Pomo granato, delle quali non hà fatto Dioscoride alcuna mentione, et che lo stesso habbi poi tralasciato gli altri indici di bontade, de' quali fà memoria Dioscoride, cioè l'odore, il peso, et altre simil cose; il che si scioglie, perche non è meraviglia, che scrivendo Plinio l'historia sua naturale, molto succintamente, et quasi che in un'Epitome, ò Compendio, non habbi perciò minutamente narrato ogni conditione dell'ottimo Amomo, anzi egli tralasciò le più trite, et sino alla plebe manifeste, et ricordò le foglie, che sono nel racemo; perche forse non furono da ogni Simplicista avvertite: nella qual cosa segue Plinio l'esempio degli huomini più periti, li quali nello scrivere i suoi Commentari sogliono tralasciare le cose più chiare, et facili, insegnando quelle solamente, che sono più oscure, et difficili.

Simile. Approva, et loda l'Amomo simile alle foglie del Melogranato, ma se l'Amomo da Plinio lodato non è pianta, essendo che quella non hà uso alcuno; ne siegue adunque, che sia quell'uva così celebre, che s'adopra, et è frutto


dell'In-