Pagina:Pona - Monte Baldo, 1617.djvu/78

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58 DESCRITTIONE

Odore. VI della facoltà de medic. semplici.


so è pallida, et nella parte di mezo per lo più nereggia. Questo è denso, pesante, sarmentato, et armato di molte spine. Il suo odore è grandissimo, et medicato, co'l quale ferisce l'odorato con quella celerità, et forza, che fà il Castoreo, il Croco, il Nardo, et somiglianti. Il Sapore è alquanto mordace, et insieme astringente, essendo egli composto di parti contrarie, come afferma Galeno. Que' tronchi, che alcuni Moderni tengono per Aspalatho, gli quali ò sono gialleggianti, o d'all'Oleastro tendono sono in tutto falsi, mancando eglino di grand'odore, di sapore astringente, di porporeo colore, et delle spine.

Ma per continouar il nostro proposito, trattiamo hormai dell’altre piante, che in questi nobilissimi Horti verdeggiavano.

Il Peucedano grande Italiano del Lobelio.

Il Hieracio con aspetto d'Intibo, ramoso, et non ramoso, con fior pieno di colore di carne. Questi furono dipoì effigiati, l'uno da Fabio Colonna con elegante descrittione appresso, et con nome di Hieracio Apulo di fior rosseggiante. l'altro da Carlo Clusio tra le sue rare piante, con nome di Hieracio picciolo di Candia.

Il Verbasco IV. del Matthioli.

La Draba del Dodoneo, da lui stesso Driofono Pliniano creduto; altri l'hanno chiamata Thlaspi umbellifero di Candia.

La seconda Mirrhide picciola del Pena.

La Superba Austriaca del Clusio.

La Cacalia del Lobelio.

Il Tanaceto acuto bianco del Trago, overo Ptarmica con


foglia