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134 l’amor coniugale


Te non le solite notti mi rendono né i sogni cari,
ombra non piú notturna presso il mio letto vieni.16

Dove son essi i Mani compagni, l’imagin tua cara?
O sorte, o dolorosi tempi del mio destino!

Moglie all’amore ingrata, ingrata col vecchio marito,
ed alle tue soltanto dedita delizie.20

Tu per i verdi campi del rorido Eliso ten vai
lieta, e non altro pensi, lieta col figlio tuo.

Rose per lui superbe, ai sparsi narcisi disposi,
e oscure con i gigli candidi le viole:24

miste di porporini fiori gl’intrecci corone,
gli aspergi di soave liquida ambrosia il crine.

Anche tu serbi alle Parche l’eterno amaranto ed i fiori
che d’africane mele gravano i curvi rami.28

E forse con tai serti, con tali carezze placasti
esse, le tre sorelle, coi tuoi graditi doni,

onde tuo figlio, strappato dal collo e dal seno del padre,
recassero agli elisi, presso il materno cuore.32

Qual odio mai ti spinse? Lo sposo lasciasti, del figlio,
solo sostegno e caro della cadente vita,

privandolo... o diletta, pur vivi felice: la sorte
ti fa propizia, vivi per me felice ancora.36

Godi l’elisie gioie, o buona, e del giovane i baci,
godi i tuoi dolci affetti, godi i materni beni.