Pagina:Pontano - L'amor coniugale.djvu/25

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libro i 13


Con la vïola fine comporre tu puoi una molle
ghirlanda e di corolle cingerti il biondo crine.36

Qui nell’ombrosa frescura potresti nel sonno pur anco
stendere il corpo stanco tra i fiori e la verzura.

Coro di Driadi giulíe ne invita sull’erba alle danze
con le molli fragranze, le dolci melodie.”40


Preso da súbito ardore seguendo la forma tua bella
della voce sorella ch’arse dei numi il cuore,

teco dall’acque usciva tra i salci il dio giovinetto,
candide a te sul letto verde le membra univa:44

sotto le viti e gli olmi giaceste all’amplesso iterato
stanchi, ma pur del grato mutuo piacer ricolmi.

Onde io ti prego, mira con occhio benigno il mio amore,
canti soavi al cuore per la mia donna ispira.48


Questo cantavo, quando sorridere vidi i Penati
splendori disusati la casa illuminando.

Presso mi stette: al sorriso conobbila tosto: il pensiero
suo trasparia sincero già dall’apparso viso.52

Dal colmo sen le rose versava ed i molli giacinti
e al giallo croco avvinti i gigli e le vïole.